L’evoluzione tecnologica e il formato strutturato della fattura elettronica, infatti, hanno portato e porteranno, con una diffusione sempre più capillare, a un utilizzo probabilmente quanto più possibile di strutture e linguaggi condivisi anche per altri documenti quali, ad esempio, i contratti commerciali. In questo senso, la possibilità di scambiarsi e sottoscrivere a distanza e in modalità telematica i documenti, ad esempio apponendovi una firma digitale ovvero utilizzando soluzioni di firma elettronica avanzata quali la stessa autenticazione a mezzo Spid (Sistema pubblico identità digitale), rappresentano inevitabilmente strumenti che non potranno che portare a una completa dematerializzazione.
Tuttavia, inevitabilmente, qualche documento continuerà ad essere prodotto o ricevuto in formato cartaceo, anche se la direzione intrapresa è quella di dematerializzare tutto sia pure solo acquisendone l’immagine.
Ad ogni modo utilizzare un formato strutturato xml da veicolare tramite Sistema di interscambio (interfaccia pubblica per lo scambio di e-fatture) per le fatture attive e passive tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio nazionale, non implica di per sé che tutto ciò che si produce, diverso dai documenti fattura, in formati diversi ma senza produrre carta, non possa essere gestito sin dall’origine in maniera dematerializzata. Si pensi, ad esempio, alle fatture attive e passive da e verso l’estero: questi documenti continueranno ad essere gestiti, anche su carta oppure informaticamente, ad esempio inviandoli o ricevendoli in allegato email o tramite piattaforme di comunicazione telematiche ma non dovranno necessariamente transitare dal sistema di interscambio in formato strutturato. In ogni caso, l’utilità e i vantaggi di disporre di tracciati strutturati guideranno le aziende ad una transizione verso l’informatizzazione di tutti i dati e documenti.