Come uscire dalle liste di proscrizione dei cattivi pagatori

13 Novembre 2023

Il Sole 24 Ore  7 ottobre 2023 di Stefano Elli

REDENZIONE DEBITORIA

«Il credito verrà concesso dietro l’approvazione della finanziaria». Finiscono così molti claim pubblicitari trasmessi per radio. In pratica che cosa significa?

Che i pagamenti rateali per acquistare qualunque bene (ma anche mutui immobiliari) verranno o non verranno autorizzati sulla base di un preliminare esame condotto presso Crif, società privata il cui acronimo significa Centrale rischi intermediazione finanziaria, la principale attrice sul mercato italiano del credito. Esistono altre società private (i sistemi di informazioni creditizie, acronimo Sic) e poi c’è la Centrale rischi di Banca d’Italia che però ha funzioni di tutela del sistema creditizio.

Di fatto le centrali rischi private sono le lavagne dietro le quali vengono spediti i “cattivi” della classe, coloro che hanno tardato (o non hanno potuto) pagare un debito. Va detto che nell’elenco del Crif entrano anche i dati favorevoli al consumatore, ma quelli che interessano di più sono quelli negativi.

Finire dietro la lavagna è fin troppo facile. Uscirne in certi casi sembrerebbe automatico ma in realtà è complicatissimo. Che fare?

Si deve innanzitutto verificare che i dati sui mancati pagamenti non siano attribuibili ad errori nel rapporto tra banca e finanziaria e il cliente.

Per esempio se esista una discrasia tra un pagamento effettuato in tempo e la registrazione tardiva dell’avvenuto saldo nei sistemi informatici della banca. Oppure se il ritardo è stato causato da un disguido e il ritardo è stato sanato rapidamente.

In tutti questi casi anziché al Crif è preferibile rivolgersi direttamente a chi ha erogato il credito e fare richiedere a loro la cancellazione dal Crif. Questo in realtà vale per tutte le categorie di mancato o ritardato pagamento: anche perché il Crif per potere procedere alla auspicata cancellazione deve comunque rivolgersi agli istituti che hanno erogato il finanziamento.

Se invece il mancato pagamento è causato da malinconie patrimoniali di qualunque origine e natura il discorso è diverso. Se si tratta di ritardi nei pagamenti su massimo due rate con emissione di una sanzione di mora i dati si cancellano automaticamente dopo un anno dalla comunicazione del saldo, ma solo se le rate successive sono sempre state pagate regolarmente. Se le rate sono più di due i tempi salgono a due anni ma vale la stessa regola: le rate successive devono sempre risultare pagate regolarmente.

Nel caso invece di finanziamenti che non sono mai stati pagati, anche se il dato si cancella in automatico dal Crif dopo 36 mesi, l’onta di cattivo pagatore non viene sanata e viene trasferita su un altro canale: un’altra banca dati: l’albo (o registro) dei cattivi pagatori Crif. Questo perché chi non rimborsa un finanziamento o un mutuo, viene iscritto al Crif e può iniziare un’azione giudiziaria nei suoi confronti e la pratica spesso viene passata ad agenzie di recupero crediti. La prescrizione della segnalazione è di 5 anni. Come si vede la vita di un cattivo pagatore può diventare un inferno di dinieghi meritati o immeritati che siano. Meglio quindi non finire dietro le lavagne dei Sic.

Doing business in San Marino

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