Eredità e successioni in Italia: un confronto con gli altri Paesi europei
11 Novembre 2024
L’Italia che è un Paese di tartassati (in realtà non tutti) è però un vero paradiso fiscale per quanto riguarda l’imposta sulle successioni. Il gettito (come rivelava uno studio dell’Osservatorio sui conti pubblici italiani dell’università Cattolica) derivante dall’imposta sulle successioni e donazioni (Isd) in Italia è stato pari a soli 1.043 milioni nel 2022, lo 0,05 per cento del Pil e lo 0,18 per cento delle entrate totali.
Per avere un riferimento, basti pensare che (sempre secondo lo stesso studio) in Francia, per esempio, nel 2021 il gettito dell’imposta su successioni e donazioni è stato pari a 18,6 miliardi di euro, cioè lo 0,7 per cento del Pil: in altre parole, quattordici volte il gettito italiano in rapporto al Pil. La Germania si attesta allo 0,3 per cento del Pil con 9,8 miliardi di gettito. E comunque la media europea, ma anche in generale dei Paesi Ocse, è molto più alta.
Tassa di successione tra le più basse dei principali Paesi europei
«In Italia – commenta Francesco Scinetti, autore dello studio dell’Ocpi -, la tassa di successione è considerata una delle più basse tra i principali Paesi europei, tanto che il Bel Paese viene talvolta definito un “paradiso fiscale” in questo ambito. Se l’Italia si allineasse al gettito generato dalla Francia rapportato al Pil, si stimano 13 miliardi di euro in più di gettito rispetto al miliardo circa che raccoglie attualmente. Anche confrontandosi con Paesi come Spagna, Germania e Regno Unito, il gettito italiano risulta molto inferiore e con un adeguamento ai loro livelli l’Italia potrebbe ottenere circa 5 miliardi di euro in più». Il sistema fiscale italiano, secondo l’economista, è particolarmente vantaggioso per chi eredita grandi patrimoni, creando una disparità rispetto ad altri Paesi «dove l’imposta – spiega – non solo è molto più elevata, ma è anche progressiva a differenza della nostra aliquota “flat”, contribuendo quindi a un maggiore equilibrio redistributivo».
Tabella riepilogativa delle imposte di successione
EREDI | IMPOSTA DI SUCCESSIONE | IMPOSTA DI TRASCRIZIONE | IMPOSTA CATASTALE | |
---|---|---|---|---|
Coniuge Parenti in linea retta |
PRIMA CASAALTRI IMMOBILIALTRI BENI | Sul valore complessivo dei beni e diritti franchigia per ogni erede 1.000.000 euro oltre la franchigia: 4% |
200€2%– | 200€1%– |
Fratelli e sorelle | PRIMA CASAALTRI IMMOBILIALTRI BENI | Sul valore complessivo dei beni e diritti franchigia per ogni erede 1.000.000 euro oltre la franchigia: 6% |
200€2%– | 200€1%– |
Parenti fino al 4° grado diversi da fratelli e sorelle Affini in linea retta Affini in linea collaterale sino al 3° grado |
PRIMA CASAALTRI IMMOBILIALTRI BENI | Sul valore complessivo dei beni e diritti: 6% |
200€2%– | 200€1%– |
Altri soggetti | PRIMA CASAALTRI IMMOBILIALTRI BENI | Sul valore complessivo dei beni e diritti: 8% |
200€2%– | 200€1%– |
Soggetti portatori di handicap Riconosciuto grave ai sensi della legge 5.2.1992 n.104 |
PRIMA CASA | Sul valore complessivo dei beni e diritti: franchigia per ogni erede 1.500.000 euro* |
200 € | 200 € |
(*) Oltre la franchigia: se coniuge o parente in linea retta: 4%; se parente sino al 4° grado, affine in linea retta o affine in linea collaterale entro il 3° grado: 6%; negli altri casi: 8%
Franchigie e aliquota variabile dal 4 all’8 per cento a seconda del grado di parentela
Finora in Italia questo tema è sempre stato un vero e proprio tabù, tanto che nei mesi scorsi c’è stata una riforma della legge sull’imposta di successione, ma che non ha toccato franchigie e aliquote. Da noi quindi l’aliquota varia dal 4 all’8 per cento a seconda del grado decrescente di parentela e così anche le franchigie. Non sorprende quindi che (salvo ripensamenti dell’ultima ora) un inasprimento del prelievo sulle imposte di successione e donazione non sia entrato nella Manovra.
Cambiate le modalità di liquidazione dell’imposta
In ogni caso delle novità ci sono: grazie al Dlgs 139 del 18 settembre 2024 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre scorso). Come ricorda Antonio Tomassini, tributarista di Dla Piper e docente di diritto tributario: «Con il Dlgs di settembre la prima novità in materia di imposta di successione è che sono cambiate le modalità di liquidazione dell’imposta. Con la nuova disciplina l’imposta viene autoliquidata dal contribuente, come accade per le altre imposte e non più dall’ufficio». Si tratta di una semplificazione per il contribuente che così utilizza la stessa procedura per le imposte dovute: sia per quella sulle successioni, sia per quelle ipotecarie e catastali. Con il Dlgs, viene poi meglio delineato il quadro normativo per il passaggio generazionale delle aziende. «In qualche modo si può dire che si stabilizzano – continua Tomassini – le regole sul passaggio generazionale, attraverso ad esempio un patto di famiglia, che in ipotesi di trasferimento del controllo prevedono l’esenzione da imposta di successione e donazione per il trasferimento stesso».
COME VIENE TASSATA L’EREDITA’ ALL’ESTERO
Le modalità di applicazione dell’imposta di successione e donazione