Il fisco punta sulle banche dati Stretta su e-commerce e cripto

16 Gennaio 2025

Il Sole 24 Ore 27 Dicembre 2024 di Marco Mobili Giovanni Parente

Lotta all’evasione. Nell’atto di indirizzo per le priorità politiche 2025 del ministro Giorgetti l’obiettivo è l’uso sempre più efficace delle informazioni. Fattura elettronica autorizzata fino al 2027

Linea dura sul contrasto alle frodi puntando sempre più su interoperabilità delle banche dati e scambi di informazioni, comprese quelle sul denaro contante e le criptovalute. Gioco d’anticipo sull’evasione potenziando gli strumenti di adempimento collaborativo con i contribuenti. Una giustizia tributaria più efficiente grazie anche agli strumenti della digitalizzazione. Nell’atto di indirizzo per la definizione delle priorità politiche per l’anno 2025 il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti fissa le direttrici lungo cui tutte le componenti dell’amministrazione si dovranno muovere, anche per completare il percorso avviato nell’ambito degli obiettivi predefiniti per il Pnrr e con l’attuazione della delega fiscale.

Il motore ruota tutto intorno alla valorizzazione e all’ottimizzazione delle informazioni disponibili e di quelle in arrivo. La dorsale informatica gestita da Sogei può contare su 199 banche dati e in cui continueranno ad affluire anche per i prossimi tre anni le fatture elettroniche tra operatori privati, dopo l’autorizzazione concessa dall’Unione europea fino al 31 dicembre 2027 (come reso noto dallo stesso ministero dell’Economia alla vigilia di Natale).

Dati che, già a consuntivo per l’anno in corso, si annunciano in aumento rispetto agli 2,4 miliardi di fatture elettroniche emesse lo scorso anno, considerando che dal 1° gennaio scorso sono obbligate anche tutte le partite Iva in flat tax senza più le deroghe concesse in passato. A migliorare e affinare questo archivio di informazioni darà una mano anche la misura inserita in manovra, ma destinata a entrare a pieno regime nel 2026, che punta a rendere obbligatorio il collegamento tra i Pos, e più in generale i terminali per i pagamenti elettronici, e i registratori di cassa, in modo da evitare il disallineamento e a ridurre forme di sottodichiarazione dei ricavi delle attività che emettono scontrini elettronici.

Non a caso tra le attività strategiche indicate nell’atto firmato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti c’è il «contrasto dell’evasione e dell’elusione fiscale, puntando sull’interoperabilità delle banche dati, sull’analisi del rischio e, in generale, sull’efficacia dei controlli per migliorare il recupero di gettito versato spontaneamente dai contribuenti a seguito delle azioni di prevenzione e controllo anche tramite nuove misure volte a migliorare la compliance nelle transazioni che coinvolgono il consumatore finale». Pezzi di un puzzle che si tengono insieme e destinati a essere ulteriormente implementati. Perché oltre all’evasione e all’elusione le priorità indicano la prevenzione e la repressione delle frodi come un passaggio ineludibile che tutte le componenti dell’amministrazione finanziaria devono perseguire.

Se la strada è segnata, la rotta è sempre più quella di una cooperazione tra le forze in campo a livello interno e in ambito internazionale. In quest’ottica va letto il «potenziamento, sul piano europeo e internazionale, della cooperazione amministrativa e dello scambio di informazioni fiscali anche attraverso l’implementazione dello scambio di informazioni sulle transazioni in crypto asset tra giurisdizioni (in particolare, nell’ambito dell’implementazione del Crypto asset reporting framework, approvato a livello Ocse)». Insomma, al «follow the money» si aggiunge il «follow the crypto» per cercare di individuare e ricostruire i flussi con cui l’economia sommersa o peggio ancora quella criminale sfrutta le criptovalute per nascondere, occultare e poi riemergere in attività all’apparenza totalmente legali.

Il teatro delle frodi in particolar modo quelle Iva è sempre di più comunitario. Per questo tra gli indirizzi destinati alla Guardia di finanza c’è anche la partecipazione alla rete di cooperazione Eurofisc, facendo ricorso anche a strumenti per la collazione automatizzata dei dati e l’analisi del rischio, come i Transaction network analysis (Tna), ma anche a sistemi di data analysis come il Cesop (Central electronic system of payment information) per il settore dell’e-commerce. Anche in questo caso, quindi, diventa strategica la capacità di incrociare le informazioni tra transazioni effettuate e pagamenti digitali per ricostruire tutta la catena delle operazioni e scoprire in quali passaggi si annida l’evasione o peggio ancora le frodi Iva.

 

Doing business in San Marino

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