Nel 2018 raddoppiati i siti di polizze false
13 Dicembre 2018
Il Sole 24 Ore 13 OTTOBRE 2018 di Federica Pezzatti
L’Ivass ha già individuato oltre 85 indirizzi internet pirata, contro i 50 scovati nell’intero 2017 Le frodi sono nell’Rc Auto
Continua la proliferazione dei siti pirata nel settore assicurativo. Dopo casi sporadici del 2015 e del 2016,nell’ultimo biennio il fenomeno sta diventando quasi virale. Giusto per dare un’idea, mentre stiamo scrivendo questo articolo c’è giunta in redazione la segnalazione dall’Ivass di altri tre siti farlocchi scovati dall’Authority. Questa volta si chiamano www.genialitaly.com, www.admiraassicurazionionline.com e www.assicurazione-airone.it. Il copione è sempre il medesimo, si clonano nomi noti per fare cadere in trappola consumatori che vanno su internet in cerca di risparmiare sulla polizza obbligatoria Rc Auto.
Fa il punto sul problema Roberto Copia, responsabile della divisione vigilanza intermediari Ivass, che fornisce anche uno spunto di riflessione, si domanda infatti: «quanti dei 2,8 milioni di veicoli immatricolati che nel 2017 risultavano sprovvisti di copertura assicurativa potrebbero in realtà essere assicurati da una polizza falsa acquistata via web con un intermediari irregolari?». Nella rete finiscono anche i cosiddetti Millennials, giovani con elevate capacità di interazione tramite strumenti informatici, ma del tutto a digiuno di conoscenze assicurative.
L’impatto economico e sociale del fenomeno è notevole. «I cittadini per risparmiare rischiano di perdere denaro e incorrere nelle sanzioni previste per assenza di copertura assicurativa (multa sequestro del veicolo e ritiro della patente) – spiega Copia –. Non solo, chi viene danneggiato da veicoli circolanti privi di valida copertura assicurativa deve chiedere l’indennizzo al Fondo di garanzia delle vittime della strada, alimentato da tutti gli assicurati (con quel 2,5% di ciascun premio Rc auto pagato sulle polizze)».
Ivass sta cercando di arginare il fenomeno: una volta che l’Authority appura che un sito segnalato non è riconducibile a un intermediario iscritto al registro Unico, pubblica sul proprio sito internet un comunicato stampa per informazione e tutela dei risparmiatori e contemporaneamente segnala il reato all’autorità giudiziaria. L’Authority segnala il caso anche al registro nazionale di domini e agli emittenti di carte nonché agli uffici commerciali e alle unità antifrode delle compagnie.Vi sono inoltre operazioni di sensibilizzazione e divulgazione operate in altri ambiti.
I consigli
Non mancano i consigli per i risparmiatori: in primis quello di rivolgersi al contact center (800.48.66.61) che fornisce pratici suggerimenti quando si hanno dei sospetti. Poi controllare il sito e insospettirsi nel caso in cui il pagamento del premio sia a favore di contonline o carte di credito intestate a persone diverse dall’intermediario iscritto al Rui. Controllare l’elenco dei siti irregolari sul sito internet Ivass. Infine una volta assicurati controllare il contratto facendo attenzione anche alle piccole imperfezioni o errori materiali. Infine controllare anche l’effettiva copertura del proprio veicolo rintracciabile sul sito www.ilportaledellautomobilista.it.
Fa il punto sul problema Roberto Copia, responsabile della divisione vigilanza intermediari Ivass, che fornisce anche uno spunto di riflessione, si domanda infatti: «quanti dei 2,8 milioni di veicoli immatricolati che nel 2017 risultavano sprovvisti di copertura assicurativa potrebbero in realtà essere assicurati da una polizza falsa acquistata via web con un intermediari irregolari?». Nella rete finiscono anche i cosiddetti Millennials, giovani con elevate capacità di interazione tramite strumenti informatici, ma del tutto a digiuno di conoscenze assicurative.
L’impatto economico e sociale del fenomeno è notevole. «I cittadini per risparmiare rischiano di perdere denaro e incorrere nelle sanzioni previste per assenza di copertura assicurativa (multa sequestro del veicolo e ritiro della patente) – spiega Copia –. Non solo, chi viene danneggiato da veicoli circolanti privi di valida copertura assicurativa deve chiedere l’indennizzo al Fondo di garanzia delle vittime della strada, alimentato da tutti gli assicurati (con quel 2,5% di ciascun premio Rc auto pagato sulle polizze)».
Ivass sta cercando di arginare il fenomeno: una volta che l’Authority appura che un sito segnalato non è riconducibile a un intermediario iscritto al registro Unico, pubblica sul proprio sito internet un comunicato stampa per informazione e tutela dei risparmiatori e contemporaneamente segnala il reato all’autorità giudiziaria. L’Authority segnala il caso anche al registro nazionale di domini e agli emittenti di carte nonché agli uffici commerciali e alle unità antifrode delle compagnie.Vi sono inoltre operazioni di sensibilizzazione e divulgazione operate in altri ambiti.
I consigli
Non mancano i consigli per i risparmiatori: in primis quello di rivolgersi al contact center (800.48.66.61) che fornisce pratici suggerimenti quando si hanno dei sospetti. Poi controllare il sito e insospettirsi nel caso in cui il pagamento del premio sia a favore di contonline o carte di credito intestate a persone diverse dall’intermediario iscritto al Rui. Controllare l’elenco dei siti irregolari sul sito internet Ivass. Infine una volta assicurati controllare il contratto facendo attenzione anche alle piccole imperfezioni o errori materiali. Infine controllare anche l’effettiva copertura del proprio veicolo rintracciabile sul sito www.ilportaledellautomobilista.it.